L’Arco Vallaresso sorge in Piazza Duomo, accanto al Palazzo del Monte di Pietà. Fu costruito da Giovan Battista della Scala nel 1632, per onorare i meriti di Alvise Vallaresso capitano e provveditore di sanità di Padova, come si legge nella grande iscrizione in latino posta in cima all’arco. Correva l’anno 1630 quando una terribile epidemia di peste bubbonica infieriva in tutto il nord dell’Italia, a Padova fu particolarmente virulenta, falciando nell’arco di pochi mesi la metà della popolazione cittadina, cambiando persino la toponomastica come nel caso del quartiere Mortise, dove gli abitanti morirono tutti (da qui il nome Morti I Xe).
Nel 1631 il Senato della Repubblica Serenissima nominò Alvise Vallaresso governatore capo della città, il quale con i suoi energici provvedimenti pose argine al flagello che nell’ottobre stesso cessò.
Affrontò l’epidemia con metodi scientifici, incontrando peraltro la resistenza della cittadinanza che non credeva che i metodi adottati fossero efficaci. Vallaresso ordinò per prima cosa la quarantena delle persone colpite dalla malattia per minimizzare l’ulteriore diffusione, ordinò il trasferimento dei cimiteri di vittime dell’epidemia al di là delle mura della città e vietò l’ingresso alle persone se non munito di un certificato attestante che proveniva da luogo non infetto. Nel giro di poco tempo la virulenza della peste sparì. In suo onore e per riconoscenza la Città eresse l’Arco che porta appunto il suo nome.