Museo Bottacin

Nicola Bottacin era un facoltoso commerciante, numismatico e collezionista di opere d’arte, nonché un intelligente e istruito cultore delle piante.  Nato a Vicenza nel 1805 da una famiglia padovana, si trasferì a Trieste verso la metà dell’Ottocento in cerca di fortuna. Appena arrivato lavora come dipendente di una ditta, ma nel giro di pochi anni mette su una società tutta sua operante nell’ingrosso di manufatti tessili, in concorrenza con i suoi precedenti datori di lavoro.

L’impresa ha successo e in breve diventa ricco e più tardi “molto” ricco. Grazie al suo successo lavorativo e la sua grande popolarità, iniziò a collezionare opere e oggetti d’arte che poi non donerà alla città di Trieste ma bensì alla sua amata città “Padova”. Fu collezionista di quadri (una settantina di valore), di sculture (tra cui un’opera del Canova), di vari oggetti d’arte, nonché fu collezionista molto importante e noto di monete antiche. Ma era anche un uomo gentile, donò all’Orto botanico di Padova una costosa serie di periodici, libri botanici e orticoli. Proprio come botanico fu consulente dell’Imperatore Massimiliano D’Asburgo, di cui divenne amico, per la costruzione del parco di Miramare a Trieste.

Nel 1864, incontrò Andrea Gloria, direttore del Museo civico di Padova, al quale confidò il suo progetto di donare le sue collezioni alla città di Padova, dove morì nel 1876.

Il Museo si trova al secondo piano dello storico Palazzo Zuckermann e raccoglie l’itera collezione d’arte, la sua biblioteca e la sua personale raccolta di monete, riunito per lo più a Trieste intorno alla metà dell’Ottocento.  Oggi il Museo è considerato uno dei primi istituti europei per lo studio della storia della moneta e del suo collezionismo, grazie alla sua biblioteca specializzata che raccoglie 25.000 volumi tra opuscoli di numismatica, araldica, glittica, sfragistica, nonché le raccolte complete delle principali riviste numismatiche che si pubblicano nel mondo.  L’ingresso del Museo è dedicato alla presentazione della figura di Nicola Bottacin, attraverso un ritratto, opera di Augusto Caratti del 1876.

Il percorso espositivo si articola in due itinerari, uno dedicato alle opere d’arte e l’altro alla parte strettamente numismatica.

Nel primo percorso è stata riproposta un’ideale ricostruzione dell’arredamento della sua villa di San Giovanni in Guardiela del Rieger (TS) con mobili, sculture, ceramiche cinese, armi antiche (con una scelta di fucili, pistole e armi bianche), cimeli dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo (amico del Bottacin) e vari dipinti realizzati da artisti veneti (Bello, Schiavoni e Zona), triestini (Dall’Acqua) e lombardi (Induno) insieme alle sculture del Magni, del Cameroni e con la Flora del ticinese Vela.

Tra le sculture si segnalano il busto del doge Paolo Renier di Antonio Canova e le Quattro stagioni, in alabastro, opere della seconda metà del Settecento, e il busto di Nicola Bottacin realizzato dallo scultore Angelo Cameroni, metà dell’Ottocento. Tra le pitture della seconda metà del secolo scorso troviamo il rarissimo ritratto di Ugo Foscolo giovanetto, legato al Museo Bottacin dalla Contessa Adele Piovene Sartori.

Un’altra intera sala è stata dedicata alle altre opere d’arte della collezione e agli incrementi successivi al 1876 che sono di notevole importanza come la Giovane vedova del Laurenti e Nei paesi del mare del francese Cottet. Tre le altre opere esposte troviamo la Coppa di Norimberga, decorata con paste colorate e incastonata con denari romani repubblicani e imperiali, realizzata nel 1534 dall’orefice tedesco Melchior Baier; il Graduale Malaspina, un manoscritto musicale pergamenaceo miniato del XIII secolo, dal Fondo Bertelè-Malaspina, di recente acquisizione e la Ducale con bolla aurea del doge Michele Steno (1400-1413).

I grandi stipi e i tavoli sono stati realizzati dalla manifatturiera triestina di Francesco Janz, i piedistalli e gli espositori sono opera di Antonio Giuliani, mentre altri mobili si devono alla bottega padovana di Natale e Luigi Sanavio.

Passeggiando tra sculture e dipinti si arriva infine al secondo percorso dedicato agli oltre 20 mila pezzi della collezione di monete e medaglie, ordinate in successione cronologica, a partire da esemplari di epoca preromana, per passare a emissioni di epoca repubblicana e imperiale, a monete medievali, a monete greche fino a monete di epoca veneziana.

Particolarmente curata è la sezione riguardante l’emissione delle monete nell’area veneta, i pezzi esposti documentano la zecca dei Carraresi, la sigillografia e la medaglistica padovana e il lavoro di Giovanni da Cavino, celebre medaglista attivo a Padova nel Cinquecento. Tra gli esemplari spicca il ducato d’oro di Francesco I da Carrara, l’unico in possesso di un Istituto pubblico.

Tra i pezzi esposti più interessanti troviamo rarissimi medaglioni romani degli Imperatori Adriano, Settimo Severo e Massenzio, il tremisse longobardo di Aistolfo e le monete della serie veneziana, una delle più ricche e complete del mondo. Qui è possibile ripercorrere tutta la storia della moneta, dalle primissime emissioni fino agli ultimi euro.

Info Palazzo Zuckermann, corso Garibaldi 33
Tel. +39 049 8205664
orario: tutto l’anno 10:00-19:00
chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale, S.Stefano, Capodanno, 1 maggio
biglietteria unica:  Musei Civici agli Eremitani, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann:
intero euro 10,00
ridotto euro 8,00 per gruppi di min. 10 persone, over 65 cittadini UE, singoli soci di associazioni e convenzionati 
ridotto speciale: euro 6.00 residenti del Comune di Padova e provincia, dipendenti del Comune di Padova
ridotto scuole: euro 5,00 ragazzi tra i 6 e i 17 anni, studenti e scolaresche, studenti universitari anche over 26, studenti delle accademie, docenti di ogni ordine e grado
didattica scuole Padova e provincia: euro 1,00 scuole che partecipano alle attività didattiche dell’Amministrazione
gratuito: fino a 5 anni, persone con disabilità e accompagnatore, giornalista/pubblicista, docenti, guide, possessori tessera Icom 

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