Oratorio San Michele

L’Oratorio di San Michele si trova lungo la Riviera Tiso da Camposampiero, situato vicino alla Torlonga del Castello Carrarese. L’edificio che vediamo oggi è un ampliamento di quanto rimane dell’antica chiesa dedicata ai santi Arcangeli, il nome San Michele fu convertito durante l’epoca longobarda, quando San Michele viene proclamato patrono d’Italia dopo la vittoria dei Longobardi sui Bizantini.

Ha una storia millenaria caratterizzata da diverse vicissitudini e passaggi di proprietà. Alla fine del Trecento, sotto l’influenza dei Carraresi fu eretta la Cappella, dopo un incendio scoppiato in seguito alla guerra tra Francesco II Novello da Carrara, ultimo signore di Padova impegnato nella riconquista della città, e i Visconti che si erano assediati a ridosso del Castelvecchio. Nel 1479 è affidata alla congregazione veneziana del Santo Spirito. Nel 1656 papa Alessandro VII soppresse le congregazioni per finanziare la guerra contro i turchi, i beni passarono a vari proprietari, insieme al diritto di giuspatronato. Quando viene soppressa, diventa proprietà della Repubblica di San Marco e successivamente di monsignor Girolamo Dolfin, patriarca di Aquilea. Con il passare degli anni l’edificio passo a diverse famiglie veneziane: Mocenigo, Pisani, Soranzo e altre. Nel 1815 Francesco Pisani decide di demolirla, si salva solo la parte della navata e la cappella dedicata alla Vergine, grazie all’azione del nobile Tommaso Soranzo.

La struttura fu declassata ad Oratorio e per questo fu chiusa al pubblico fino al successivo restauro avvenuto nel 1871. Nell’ultimo restauro fu demolita parte della navata principale della chiesa per creare una piccola abside e un giardino, venne aperto un ingresso nella cappella e rialzato e modificato il soffitto. Verso la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento alcuni affreschi della parte settentrionale e occidentale furono staccati e riposizionati su appositi telai in alluminio da Ottorino Nonfarmale.

Gli affreschi che decorano la cappella della Beata Vergine Maria furono realizzati nel 1397 da Jacopo da Verona e fanno parte della Padova Urbs Picta “Patrimonio Mondiale dell’Unesco” e rappresentano l’ultima testimonianza della pittura trecentesca e giottesca in città. (Jacopo da Verona, come altri importanti artisti del Trecento, è influenzato principalmente dal linguaggio e dallo stile giottesco, ma segue anche l’insegnamento di altri grandi maestri della pittura come Giusto de’ Menabuoi, Altichiero e Jacopo Avanzi).

Il committente fu Piero de Bovi, figlio di Bartolomeo e cugino di Piero di Bonaventura, ufficiale della zecca dei Carraresi. A testimonianza di questo è stata posta una lapide all’interno, accanto alla figura di San Michele, con un’iscrizione a caratteri gotici.

«M̊ III LXXXXVII IN̄ITOĒ V D MĒSE SEPTEB̄RIS

HANC FIERI JUSSIT PETRUS OLIM BARTHOLOMEI

DE BOBIS GENITUS PADUANA PROPAGO CAPELLĀ

HVIC TIBI DEVOTO MISERERE PUERPERA VIRGO

AD CUIUS LAUDEM PRESENS FUIT ARA DICATA

PĒSBITĒ HUIC TEMPLO PRĒĒ NUNC ANTONIUS ALMO

PINXIT QUEM GENUIT JACOBUS VERONA FIGURAS»

Nella prima scena del ciclo, posta sopra l’arco che un tempo collegava la cappella con il resto della chiesa, troviamo la scena dell’Annunciazione, sulla destra una Vergine basita per l’apparizione dell’Arcangelo Gabriele è raffigurata nella sua camera da letto con il cagnolino accucciato sulla sedia e il gatto addormentato sul cuscino. Nella scena centrale vicino al colonnato ad archi troviamo una serva di cui si è perduto il volto, sta raccogliendo le erbette in un prato pullulante di galline e altri pennuti.  Jacopo era bravissimo nei ritratti e ancor di più nelle figure d’animali, che egli ha collocato un po’ dappertutto nelle sue opere.

Nel sottarco si individuano un Vescovo, i Dottori della Chiesa, inseriti in nicchie con volte a crociera, e, all’interno di medaglioni polilobati, i Simboli degli Evangelisti. Vicino all’arco, nella porzione inferiore, campeggia la figura di San Michele, raffigurato nell’atto di pesare con la bilancia le anime dei defunti, probabilmente perché la cappella avrebbe dovuto avere funzioni funerarie.

Sulla parete orientale sono rappresentate, attraverso il sistema della narrazione continua, la Natività di Gesù, in alto a destra, e l’Adorazione dei Magi, in basso a sinistra. Anche in questa scena troviamo accanto alle pecore, all’asino e al bue del presepio, cammelli, cervi, altri buoi e perfino una scimmia. Al di là delle rocce poste in primo piano si snoda il corteo dei Magi seguiti da alcuni personaggi di prestigio della Padova del trecento, tra i quali Francesco il Vecchio, Francesco Novello da Carrara, Petrarca, ma anche lo stesso Bovi, presentato a capo scoperto in primo piano, tutti raffigurati secondo lo spirito celebrativo del tempo, all’interno di una scena sacra e partecipi all’evento. Seguono l’Ascensione e la Pentecoste e la Morte della Vergine con Cristo che porta in cielo l’animula della Madre.

Per quanto riguarda la decorazione della navata della chiesa, sono ancora conservati affreschi databili al XVI secolo: una Deposizione e una figura di San Paolo la cui attribuzione oscilla tra Domenico Campagnola e Stefano dell’Arzere. La pavimentazione in cotto dell’oratorio, a scacchi bianchi e rossi, evoca i colori araldici dei Carraresi, i signori di Padova che esercitarono sulla primitiva chiesa un attivo patronato. Durante i lavori di restauro è stato trovato un sarcofago tardo-romano che è ora visibile nella sacrestia-biglietteria insieme ai vari reperti emersi durante i lavoroi di scavo.

Info:
Oratorio di San Michele, piazzetta San Michele 1
tel. +39 049 660836
orario: da martedì a domenica 10:00-13:00
sabato e domenica anche 15:00-18:00 dal 1 ottobre al 31 maggio / 16:00-19:00 dal 1 giugno al 30 settembre
chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale, S.Stefano, Capodanno, 1 maggio
biglietti: intero euro 3,00
ridotto: euro 2,50 gruppi di almeno 10 persone, over 65 cittadini UE, soci di associazioni e convenzionati, residenti di Padova e provincia, dipendenti del Comune di Padova
ridotto scuole: euro 2,00 ragazzi tra i 6 e i 17 anni, studenti e scolaresche, studenti universitari anche over 26, studenti delle accademie, docenti di ogni ordine e grado
didattica scuole Padova e provincia: euro 1,00 scuole che partecipano alle attività didattiche dell’Amministrazione
gratuito: fino a 5 anni, persone con disabilità e accompagnatore, giornalista accreditati iscritti all’albo, docenti che accompagnano un gruppo di studenti, guide nell’esercizio delle loro funzioni, possessori tessera Icom, residenti di Padova e provincia nella prima domenica del mese.

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