Padova

è una delle maggiori città d’arte italiane, anche se è più nota come la città di S. Antonio. Storicamente sorse oltre tremila anni fa, in epoca paleoveneta, in un’ansa del fiume Brenta e secondo una leggenda, riportata anche da Virgilio nell’Eneide, Padova fu fondata dal mitico eroe troiano Antenore, compagno di Enea. Nel 45 a.C. divenne municipium romano e grazie a fiorenti commerci, fertili terre e abbondanza di corsi d’acqua navigabili, uno dei principali centri dell’Impero Romano. Distrutta dai Longobardi nel 601, dopo l’anno Mille la città si riprese economicamente e si espanse. A partire dall’XI secolo si eressero edifici laici e religiosi: il Duomo, i Palazzi Comunali, le torri nobiliari ed un lungo anello murario a protezione dell’abitato. Nel Duecento sorsero lo Studio Patavino, il Palazzo della Ragione, la Basilica di S. Antonio. Il Trecento fu il “secolo d’oro”: la Signoria dei da Carrara diede impulso ai commerci, all’Università e allo sviluppo artistico e culturale. In seguito, con la caduta dei Carraresi, Padova ed il suo territorio entrarono nel Dominio della Repubblica Serenissima di Venezia. La presenza veneziana (1405-1797) segnò soprattutto il territorio extra urbano, dove la nobiltà veneziana investi i propri capitali in attività agricole ed eresse stupende ville. La decadenza della Serenissima e l’avanzare dell’imperialismo napoleonico posero fine ad una delle più straordinarie epoche storiche, artistiche e culturali d’Europa. I periodi di dominazione napoleonica e poi austriaca seguiti dai due eventi bellici mondiali, provocarono un lungo periodo di stasi economica, culturale ed artistica, da cui Padova, come il resto del Veneto, si riprese con nuova e rafforzata coscienza a partire dalla seconda metà del XX secolo.

Oggi Padova è uno dei maggiori centri economici del Veneto e d’Italia, nodo di comunicazione con il resto d’Europa. E’ una splendida città d’arte e di scienza ed è l’unica città italiana e una delle poche città al mondo a custodire due siti Unesco, l’Orto Botanico dell’Università che fu fondato nel 1545 e i cicli affrescati del Trecento – Urbs Picta.

Chi desidera fare un viaggio nella bellezza della nostra città questo è l'itinerario classico che vi consigliamo:

  • La cittadella museale che sorge intorno all’Arena Romana (I sec. d.C.) e all’adiacente Piazza Eremitani. Qui il monumento d’eccellenza è la Cappella degli Scrovegni, custode del ciclo di affreschi realizzato da Giotto agli inizi del Trecento e considerato uno dei massimi capolavori dell’arte di tutti i tempi. A seguire i Musei Civici Eremitani, dove la storia di Padova si snoda attraverso le ampie sale archeologiche, la ricca pinacoteca, e i chiostri, un tempo parte del monastero dei monaci Eremitani. Nella vicina chiesa degli Eremitani si ammirano affreschi trecenteschi e i resti della famosa Cappella Ovetari, affrescata da Andrea Mantegna. La cittadella museale si completa con il Museo Bottacin e il Museo delle Arti Applicate e Decorative a Palazzo Zuckermann e con il Polo dei Musei Scientifici dell’Università a Palazzo Cavalli. Chi desidera fare una piccola pausa può tranquillamente passeggiare all’interno dei giardini dell’Arena.
  • Una passeggiata nel cuore medievale del Centro Storico dove troviamo il Palazzo della Ragione, costruito nel 1218 come sede dei tribunali cittadini e di botteghe commerciali, Piazza delle Erbe, dei Frutti e dei Signori in cui si svolge quotidianamente, da lunedì a sabato, da ottocento anni il pittoresco mercato cittadino. Il piano superiore del Palazzo, chiamato il Salone, è una delle più grandi sale pensili affrescate al mondo. Da piazza dei Signori, dove si ammira la Torre dell’Orologio, la candida facciata del palazzo del Capitanio e l’arioso colonnato della Loggia del Consiglio, si giunge alla cattedrale di S. Maria Assunta o Duomo, che nell’annesso Battistero conserva un magnifico ciclo di affreschi di Giusto de’ Menabuoi. Nell’adiacente Museo Diocesano, allestito nei saloni del Palazzo Vescovile, sono conservate preziose opere di oreficeria, pittura, scultura ed incunaboli. Percorrendo le caratteristiche vie dell’antico Ghetto, si torna al cinquecentesco palazzo del Podestà, ora sede del Municipio, opera dell’architetto Andrea Moroni, cui si deve anche la sistemazione del vicino Bo, sede storica dell’Università di Padova. Completa questo scorcio monumentale il neoclassico Caffè Pedrocchi, uno dei locali storici più celebri d’Italia, voluto dal caffettiere-imprenditore Antonio Pedrocchi nel 1831 e progettato dal famoso architetto veneziano Giuseppe Jappelli. All’interno è possibile visitare il Museo del Risorgimento e dell’Eta’ Contemporanea.
  • Una visita alla Città Antoniana e Prato della Valle. Il terzo nucleo monumentale di Padova ruota attorno alla basilica di S. Antonio, chiamata Il Santo. Oltre al grande santuario, vero scrigno d’arte e devozione, si ammirano l’Oratorio di S. Giorgio, la Scuola del Santo, con affreschi di Tiziano, il Museo Antoniano, e poco lontano, il cinquecentesco complesso di Loggia e Odeo Cornaro. A pochi passi da Piazza del Santo si apre l’immensa piazza ellittica di Prato della Valle, circondata dalle acque dell’Alicomo ed impreziosita dalle statue dei personaggi legati alla storia di Padova. Sul lato settentrionale sorge Palazzo Angeli, sede del museo del Precinema e della Lanterna Magica. Sul lato opposto si affaccia L’Antica basilica di Santa Giustina, custode delle spoglie della martire, ritratta nella maestosa Pala di Paolo Veronese, dell’evangelista Luca, e di molti altri santi e martiri.
  • Non può mancare una visita alla città della scienza e del sapere. L’università di Padova è una delle più antiche del mondo (la seconda in Italia dopo Bologna). La sede storica, il Bo, conserva intatto il più antico teatro anatomico stabile del mondo ed alcuni siti di grande valore storico come la trecentesca Aula di Medicina, la cattedra di Galileo Galilei, professore a Padova dal 1592 al 1610, l’Aula Magna, antica Scuola Grande dei Legisti e il doppio chiostro moroniano, decorati dagli stemmi di studenti e professori insigni. Nell’ambiente Universitario ruotano numerosi Musei Scientifici come il Museo di Geografia e Paleontologia, il Museo di storia della Fisica, il Museo di Mineralogia, il Museo della Medicina e della Salute. Quest’ultimo è ospitato nel quattrocentesco Ospedale di San Francesco Grande.
  • Un altro tesoro scientifico è l’Orto Botanico. Fondato nel 1545 per lo studio dei Semplici (piante medicinali), è il più antico orto botanico universitario del mondo che abbia mantenuto la sua sede originaria. Vi si conservano circa 6000 piante, esotiche, medicinali, velenose ed insettivore: la più antica vivente è una palma di S. Pietro, piantata nel 1585, detta “Palma di Goethe” da quando il poeta, dopo averla studiata, espresse le proprie intuizioni evolutive nel saggio La Metamorfosi delle piante. Dal 1997 l’Orto Botanico è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità.
  • Da non perdere la Torre dell’Osservatorio, detta La Specola, fu istituita nella seconda metà del Settecento per sperimentare le teorie astronomiche. Innalzata sulla Torlonga, un’antica torre del sistema fortificato del castello, è oggi sede di un museo che ospita tra l’altro una grande Meridiana e strumenti di osservazione provenienti da diversi Paesi. A pochi metri dalla Torre è possibile visitare l’Oratorio di San Michele che fa parte della Padova Urbs Picta “Patrimonio Mondiale dell’Unesco”. Gli affreschi che decorano la cappella della Beata Vergine Maria furono realizzati nel 1397 da Jacopo da Verona e rappresentano l’ultima testimonianza della pittura trecentesca in città.
  • Tra i percorsi della fede non può mancare una visita al Santuario di San Leopoldo Mandic. Il Santo di origine bosniaco-croata divenne sacerdote dei Frati Minori Cappuccini nel 1890. E’ stato uno straordinario ministro del perdono di Dio, ricercato per le sue doti di sapienza e per la sua grande accoglienza dei penitenti. Venne proclamato beato da Paolo VI nel 1976, e Santo da Giovanni Paolo II il 16 ottobre 1983. Un altro santuario che merita una visita è quello della chiesa di Sant’Antonio d’Arcella, che custodisce la “Cella del Transito”  dove morì S. Antonio il 13 Giugno 1231 e il corpo della beata “Elena Enselmini”. Tra le Chiese vi consigliamo quella di San Gaetano, di San Nicolò, di Santa Caterina, San Clemente, San Canziano, Santa Lucia, Sant’Andrea, il complesso di San Francesco, la chiesa di Santa Maria dei Servi e la Basilica del Carnine. Accanto a quest’ultima basilica si trova la Scoletta del Carmine che conserva capolavori artistici del Rinascimento e stupendi affreschi del Cinquecento, con storie di Cristo e della Vergine, opere di Girolami Tessari detto “dal Santo”.
  • Fa parte del percorso turistico anche la navigazione interna di canali e fiumi che attraversano o circondano la città. Il Bacchiglione, antica via fluviale tra Vicenza e Padova, è ancora oggi la primaria fonte d’acqua per la città: la città viveva e vive delle acque che entrano da Sud e scorrono lungo le mura cinquecentesche fino al Castello medievale, dove poi, dividendosi in Tronco Maestro e Naviglio Interno, racchiudono il nucleo antico della città. Da marzo a ottobre gli itinerari fluviali diurni e notturni offrono suggestive vedute delle mura, dei bastioni cittadini e inusuali scorci del centro storico. Nei pressi della Conca alle Porte Contarine è possibile vedere il monumento “Memoria e Luce” realizzato da Daniel Libeskind, che ricorda le vittime dell’attentato dell’undici settembre 2001 al World Trade Center di New York. Nel borgo Portello, uno più popolari ed animati di Padova per la sua vicinanza con gli Istituti Universitari, si può ammirare la Porta Ognissanti, il monumentale Capitello della Fraglia dei Barcari e la bella scalinata cinquecentesca che fu immortalata in un dipinto dal Canaletto. Nella Golena di San Prosdocimo troviamo il Bastione Gradenigo, l’unico dotato di una porta fluviale detta Porta San Prosdocimo. Si narra che San Prosdocimo entrava in Patavium proprio da questa porta per evangelizzare la città; il bastione era infatti abbellito da un’edicola con la statua del santo e da un leone marciano.
  • Le mura costituiscono comunque un’opera di grande interesse architettonico poiché vi lavorarono migliaia di uomini per almeno 35 anni a partire dal 1515. Un patrimonio di oltre 11 chilometri, venti bastioni, sei porte (più due scomparse). Attualmente Partendo da Ovest troviamo Porta Savonarola, Porta San Giovanni, Porta Santa Croce, Porta Pontecorvo e Porta Portello. Le mura rinascimentali hanno determinato la forma della città di Padova dal Cinquecento in poi e sono ancora oggi il limite che distingue centro e periferie. Un sistema complesso fatto di fossati, terrapieni, gallerie, casematte, cannoniere che in buona parte ancora si conserva e che meritano di essere conosciute e visitate per la sua storia.
  • La provincia di Padova, che si estende attorno al capoluogo, è un caleidoscopio di attrattive. Le Terme Euganee, con Abano, Montegrotto e Galzignano, sono centri termali famosi in tutto il mondo, all’avanguardia per la fangoterapia e trattamenti di remise en forme. I dolci Colli Euganei, sorprendente oasi naturalistica di oltre 19.000 ettari, costellata di ville, castelli, monasteri, giardini, vigneti, sono terre che offrono sapori genuini e ospitalità autentica, sentieri da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, per un’immersione totale nella natura. Le suggestive città murate medievali, Monselice, Este, Montagnana e Cittadella, ricche di storia e di vestigia del passato, ma anche cittadine vivaci e moderne, con attrattive ed eventi per tutto l’anno. Le ampie distese di verde campagna intrecciata ad un fitto reticolo di azzurri corsi d’acqua nella rurale Saccisica, che comprende anche un tratto di laguna, la Valle Millecampi o i prati stabili del Brenta, a nord, terre ideali per la produzione di ottimi formaggi.

Il ricco ambiente naturale della provincia di Padova si riflette nella tradizione enogastronomica locale caratterizzata dalla presenza di prodotti d’eccellenza come i numerosi vini DOC, i delicati olii, i saporiti formaggi, la corte padovana, con la famosa gallina dal gran ciuffo, il prosciutto crudo dolce Veneto Berico-Euganeo di Montagnana.

Cultura, arte, scienza, spettacolo, shopping, vita notturna e buona cucina: Questo è tutto quello che offre la città  di Padova e Provincia !!

Vi attendiamo!

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