Tempio della Pace

Il Tempio Antoniano della Pace e dei Caduti in Guerra è un luogo di culto cattolico dedicato al Santissimo Nome di Gesù, situato in via Nicolò Tommaseo vicino alla stazione ferroviaria. E’ uno dei principali ossari militari della Guerra Mondiale, destinato a testimoniare il ruolo cardine svolto da Padova durante il conflitto, e a ricordare la stipula dell’armistizio a Villa Giusti.

L’idea di costruire questo tempio fu di mons. Guido Bellicini, allora direttore de “Il Santo dei miracoli”, che lanciò nel marzo 1917 l’iniziativa intitolata “E se facessimo qualche cosa per sant’Antonio”. In quegli anni anche a Padova incombeva la grande guerra e i padovani, invitati anche dal periodico “Il Santo dei Miracoli”, si rivolsero al loro Santo “Sant’Antonio”, facendo voto che, se Padova fosse stata preservata da questa minaccia, avrebbero costruito un tempio votivo in suo onore. La guerra cessò nel 1918, il fronte si fermò sull’altopiano di Asiago, Padova fu risparmiata.

Il vescovo mons. Luigi Pellizzo raccolse subito l’idea del Bellicini, i lavori iniziarono  il 9 maggio 1920 sotto la direzione dell’architetto Antonio Zanvan, ma vennero presto interrotti, per mancanza di fondi. I lavori prevedevano un’opera grandiosa, una chiesa con un campanile di cento metri, terminante con la statua dell’angelo della pace, ma i problemi economici portarono alla modifica del progetto originario. Così nel 1928 l’autorità ecclesiastica si rivolse allo Stato Italiano per ottenere un contributo finanziario per completare la costruzione del tempio. Lo Stato accettò, chiedendo però che divenisse “Ossario dei Caduti” per cause di guerre.

L’11 maggio 1931 ripresero i lavori, ma la chiesa fu terminata il 29 aprile 1934, quando dai cimiteri comunali e dalla Chiesa degli Eremitani furono riesumate e trasferite tutte le ossa dei militari morti negli ospedali da campo di Padova e provincia. La chiesa fu consacrata il 5 novembre 1938 dal vescovo mons. Carlo Agostini.

Appena il Tempio venne completato scoppiò la seconda guerra mondiale e nei bombardamenti del 30 dicembre del 1943 venne colpita con due bombe e distrutta la parte sinistra della chiesa, con l’abbattimento della sagrestia e dell’altare della Madonna. Ricostruita grazie ai benefattori e allo Stato Italiano, la chiesa venne riaperta al culto il 19 marzo 1949.

Attualmente il sacrario custodisce i resti mortali di 5401 soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale, provenienti dai cimiteri di tutta la provincia. Si tratta sopratutto di fanti deceduti tra l’inizio del conflitto e il 1920, oltre la metà di essi non perì a causa delle ferite di guerra ma per le malattie.

Una celebrazione in suffragio di tutte le vittime della guerra vi si celebra ogni anno il 4 novembre.

Oggi il Tempio della Pace si erge con mattoni a vista (rossi e bianchi) e con un triplice stile (romanico, bizantino e orientale). L’ingresso principale, sul lato occidentale, è costituito da un avancorpo, la cui facciata, a salienti, presenta un portale sormontato da una finestra a lunetta; il corpo principale è sormontato da un tiburio ottagonale e caratterizzato da quattro esili campanili a torre posti ai suoi angoli.

L’interno si compone principalmente di due corpi di fabbrica: quello principale, a pianta quadrata, costituente l’aula, ed uno più piccolo, rettangolare, addossato a quello principale sul lato opposto all’ingresso, nel quale si innesta l’abside semicircolare.

Entrando al suo interno, i loculi sono ricavati tutto intorno il perimetro della chiesa, in una sorta di abbraccio fraterno tra colui che entra, anche solo per una preghiera, e i tanti figli d’Italia caduti tra le pietraie del Carso, sull’Isonzo e sul Piave. Ai lati troviamo due cappelle, quella di destra dedicata a Sant’Antonio è quella di sinistra alla Madonna, ciascuna delle quali accoglie al suo interno un altare marmoreo sormontato dalla statua del dedicatario, opera del padovano Luigi Strazzabosco.

L’8 maggio 1980, su interessamento di Maria Zattarin Trevisan, vennero traslati nella cappella a destra i resti mortali di 900 vittime civili e 100 ignoti, colpiti dai bombardamenti aerei su Padova durante la seconda guerra mondiale.

Anche l’altare maggiore è stato realizzato da Luigi Strazzabosco nel 1938, un gruppo scultoreo anch’esso in marmo con al centro un grande crocifisso, ai cui lati troviamo le figure dolenti della Madonna e di San Giovanni Evangelista. Ai lati del presbiterio, ciascuna all’interno di una propria nicchia, vi sono le statue lignee policrome di San Carlo Borromeo (a destra) e San Giuseppe (a sinistra). Tra le opere d’arte contemporanea troviamo un bassorilievo bronzeo della Pietà, dedicato ai caduti civili della seconda guerra mondiale, realizzato da Nerino Negri. Nel deambulatorio dell’abside, a pavimento, si trova l’organo a canne della chiesa, costruito dai Fratelli Ruffatti nel 1966.

Questo Tempio, sorto a ricordo della Pace e come auspicio di Pace per la città e per il mondo, vuol essere un luogo privilegiato dove i passanti sono invitati a sostare, a riflettere e a pregare per la Pace, per diventare essi stessi costruttori di Pace.

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